Un tre in uno molto interessante. I colori prendono il sopravvento sul macabro.
Anch’io ne vorrei sapere di più sul testo. O anche questa è come la storia della telepatia da barolo? 🙂
La traduzione in inglese e’ spettacolare!!!Baddddooooggg!!!! (trad.Canaccio!) Hai usato un Japanese per il lavoro? e sai che te dico: “Daje siletta c’e’ uno che sfiletta, cucina solo e non te dice la ricetta!”. Comunque materia prima ottima, l’occhio e’ vispo!
Fragolini in Picasso style. C’ha pure un nonsochè di dipinto su ceramica.
Per inciso Daje Silecta è l’incipit di una canzone dei Taxi 109, riadattata per l’occasione, dove Silecta è lo slang giamaicano per Selector, ovvero dj.
Che ti ci sei bevuto?
Grazie Sierpeman.
Umberto ancora non si è visto. Si vede che non ha intenzione di soddisfare le mie curiosità. 🙂
A proposito, sapessi qualcosa anche a proposito di questa famosa telepatia da barolo?
Eccolo qui Umberto!
Una delle tue curiosità, cara Michela, è stata soddisfatta alla grande dalla Sierpe. Io stesso non avrei potuto fare meglio.
Cognak, avevo un Meursault da provare e l’occasione, come ben sai, fa l’uomo ladro.
Canaccio altro che giapponese!
Me li sono sfilettati e cucinati da solo. Ma se vuoi la ricetta te la passo.
Sono venuti una meraviglia. Del resto i fraulini freschi di Porto d’Anzio hanno pochi rivali.
Riflessione finale: MA QUANT’E’ CURIOSA MICHELA??? 🙂
Bella Umbe’… spero pero’ che almeno un carpaccio ce l’hai fatto!!!!
Spettacolari i Fraolini, foto stupenda… e devo dire pure che l’hai sfilettati bene!!!!!
Sfiletta…. sfiletta…. che il Pika aspetta!!!! 😀
Il carpaccio è d’obbligo con quello che hai bevuto!
A proposito di barolata, si avvicina la primavera ed il rosso sai bene che è bandito dalla mia tavola 9 mesi su 12.
PS: so che è arrivato il bastimento da Duino Aurisina!!!! Ci vediamo presto.
Niente carpaccio per questa volta, ma una leggera scottata in padella con una spruzzata di vino ed un ristretto del suo stesso brodo.
Ettore, sei davvero No Limitis eh!
Sabato sera Barolo???
Pika, ho un coltello comprato in Giappone che sfiletta quasi da solo.
Ciao Idea-gramma. Passata la fame?
Per sfilettare niente ceramica. Utilizzo un coltello professionale made in Japan, con una lama in acciaio al molibdeno vanadio che va che è una meraviglia.
Per sfilettare è fondamentale la flessibilità della lama. Il Doc usa un coltello victorinox flexible. Bella immagine: vita, morte e miracoli della foto-eno-gastronomia
Mi dispiace contraddirti Doc, ma la lama flessibile non è fondamentale. I Giapponesi, per esempio, sfilettano con la lama rigida.
Anche alcuni pescivendoli che conosco preferiscono la lama rigida.
E’ questione di abitudine. Io, come te, sfiletto con un coltello a lama molto flessibile, ma ho visto fare cose superlative con la lama rigida.
A pancia piena!Quindi è fattibile, io utilizzo un coltello professionale a lama rigida, superiore ai 18 cm.Ho provato con una lama flessibile, e dopo questo incontro…ed un pezzo (abbastanza grande) di pelle in meno, ma nn una, due, tre….praticamente, quasi tutte le volte….siamo diventati acerrimi nemici…niente da fare, ottengo un risultato osceno e rischio perfino il dissanguamento.
La lunghezza della lama, mia cara Idea-gramma, dipende dalla grandezza del pesce. 18 cm. è una buona misura se non ti capitano mai pesci troppo piccoli o davvero grandi.
In tanti (giapponesi in primis) preferiscono sfilettare con la la ma rigida. L’importante è che il coltello sia estremamente affilato.
Anche in questo caso – così come in fotografia – il risultato prevale sul mezzo usato.
Bellissima anche se leggermente impressionante.
Che significa il testo?
Un tre in uno molto interessante. I colori prendono il sopravvento sul macabro.
Anch’io ne vorrei sapere di più sul testo. O anche questa è come la storia della telepatia da barolo? 🙂
La traduzione in inglese e’ spettacolare!!!Baddddooooggg!!!! (trad.Canaccio!) Hai usato un Japanese per il lavoro? e sai che te dico: “Daje siletta c’e’ uno che sfiletta, cucina solo e non te dice la ricetta!”. Comunque materia prima ottima, l’occhio e’ vispo!
Spettacolari! Sia la foto che i pesci.
Fragolini in Picasso style. C’ha pure un nonsochè di dipinto su ceramica.
Per inciso Daje Silecta è l’incipit di una canzone dei Taxi 109, riadattata per l’occasione, dove Silecta è lo slang giamaicano per Selector, ovvero dj.
Che ti ci sei bevuto?
Davvero accattivante l’immagine con la diagonale costruita sul giallo degli occhi.
Grazie Sierpeman.
Umberto ancora non si è visto. Si vede che non ha intenzione di soddisfare le mie curiosità. 🙂
A proposito, sapessi qualcosa anche a proposito di questa famosa telepatia da barolo?
Eccolo qui Umberto!
Una delle tue curiosità, cara Michela, è stata soddisfatta alla grande dalla Sierpe. Io stesso non avrei potuto fare meglio.
Cognak, avevo un Meursault da provare e l’occasione, come ben sai, fa l’uomo ladro.
Canaccio altro che giapponese!
Me li sono sfilettati e cucinati da solo. Ma se vuoi la ricetta te la passo.
Sono venuti una meraviglia. Del resto i fraulini freschi di Porto d’Anzio hanno pochi rivali.
Riflessione finale: MA QUANT’E’ CURIOSA MICHELA??? 🙂
Bella Umbe’… spero pero’ che almeno un carpaccio ce l’hai fatto!!!!
Spettacolari i Fraolini, foto stupenda… e devo dire pure che l’hai sfilettati bene!!!!!
Sfiletta…. sfiletta…. che il Pika aspetta!!!! 😀
Il carpaccio è d’obbligo con quello che hai bevuto!
A proposito di barolata, si avvicina la primavera ed il rosso sai bene che è bandito dalla mia tavola 9 mesi su 12.
PS: so che è arrivato il bastimento da Duino Aurisina!!!! Ci vediamo presto.
Niente carpaccio per questa volta, ma una leggera scottata in padella con una spruzzata di vino ed un ristretto del suo stesso brodo.
Ettore, sei davvero No Limitis eh!
Sabato sera Barolo???
Pika, ho un coltello comprato in Giappone che sfiletta quasi da solo.
a quei pori gatti la’ fuori…manco le pinne dorsali!!!!
nooooo….. il fraolino senza fare il carpaccio nooooo….. me caschi sul carpaccio cuggiosàn?! pure al sale son favolosiiiii!!!!
Sarà per l’orario, ma mi è venuta una famee. Gnam gnam!
Sono curiosa di sapere che coltello hai usato…lama di acciaio oppure ceramica (nera)?
L’immag buca lo schermo, accattivante….
Mentre, x il testo….è uno spettacolo!!!
Ciao Idea-gramma. Passata la fame?
Per sfilettare niente ceramica. Utilizzo un coltello professionale made in Japan, con una lama in acciaio al molibdeno vanadio che va che è una meraviglia.
Per sfilettare è fondamentale la flessibilità della lama. Il Doc usa un coltello victorinox flexible. Bella immagine: vita, morte e miracoli della foto-eno-gastronomia
Mi dispiace contraddirti Doc, ma la lama flessibile non è fondamentale. I Giapponesi, per esempio, sfilettano con la lama rigida.
Anche alcuni pescivendoli che conosco preferiscono la lama rigida.
E’ questione di abitudine. Io, come te, sfiletto con un coltello a lama molto flessibile, ma ho visto fare cose superlative con la lama rigida.
A pancia piena!Quindi è fattibile, io utilizzo un coltello professionale a lama rigida, superiore ai 18 cm.Ho provato con una lama flessibile, e dopo questo incontro…ed un pezzo (abbastanza grande) di pelle in meno, ma nn una, due, tre….praticamente, quasi tutte le volte….siamo diventati acerrimi nemici…niente da fare, ottengo un risultato osceno e rischio perfino il dissanguamento.
La lunghezza della lama, mia cara Idea-gramma, dipende dalla grandezza del pesce. 18 cm. è una buona misura se non ti capitano mai pesci troppo piccoli o davvero grandi.
In tanti (giapponesi in primis) preferiscono sfilettare con la la ma rigida. L’importante è che il coltello sia estremamente affilato.
Anche in questo caso – così come in fotografia – il risultato prevale sul mezzo usato.