Un’esplosione di silenzio – An explosion of silence
Un’esplosione di silenzio.
Il caldo rende l’aria pesante, il vento brucia la pelle.
I miei pensieri non trovano una collocazione precisa, uno spazio temporale ben definito.
Vorrei soltanto vagare senza meta, come in quel lontano 1997, tra le radici di terra e sole di Zabriskie Point.
Qualcun altro si sente così?
English
An explosion of silence.
The air is warm and heavy, the wind burns your skin.
My thoughts can’t find a nice place to go, a safe shelter from time effects.
I’d love to roam with no destination, like I did many years ago, in between Zabriskie Point roots of sand and sun.
Does anybody else feel like that?
Sono momenti, istanti di sana solitudine da ricercare, per dare il via a liberi pensieri che abbiamo in testa e nel cuore!!!
Chissà se questo sentimento è legato in qualche modo alla nostra consapevolezza di essere comunque creature libere, troppo spesso invece vincolate a situazioni sociali e di vita quotidiana che reprimono la nostra natura.
Il silenzio, che spesso viene confuso o associato per forza alla solitudine, è davvero di difficile rappresentazione in fotografia. Per me questa foto ci si avvicina moltissimo
Silenzio e solitudine a volte si confondono, ma a volte si identificano perfettamente.
Silence and loneliness sometimes mingle each other, but, at another time, they perfectly match.
Grazie Umbe’… ci voleva proprio per rifugiarmi un po in me stesso…
Disse il saggio:
“Tenete le mani aperte e tutta la sabbia del deserto passerà nelle vostre mani. Chiudete le mani e non otterrete che qualche granello di sabbia”.
Eihei Dogen Kigen (1200 -1253), monaco e maestro zen giapponese
Federico, credo che tutti noi, di tanto in tanto, ne abbiamo disperatamente bisogno.
Bellissima citazione, cara Arianna. Di una verità imbarazzante.
La foto fa pensare a qualcuno che pensa: una fronte rugosa.