27
Giu
2009
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LE SCORCIATOIE CREATIVE – CREATIVE SHORTCUTS

Uno scambio di sms con Federico mi costringe a riflettere su uno dei più grandi pericoli nel percorso didattico, fotografico e non: le scorciatoie creative.

Filtri, plug in di terze parti, omogeneizzati stilistici, effetti speciali e colori ultravivaci, buttati nel grande calderone del premi un tasto ed il pranzo è servito.

Ma un “pomodoro e basilico” di 4 salti in padella, è anni luce dalla stessa ricetta, magistralmente interpretata da Gualtiero Marchesi.

E come cantano i Pink Floyd, siete ancora in grado di distinguere il Paradiso dall’Inferno, un prato verde da una fredda rotaia o un sorriso da una menzogna?
Ne siete ancora capaci?

Il percorso creativo è fatto di sacrifici immensi, di sofferenza emotiva, di dedizione assoluta.
Le scorciatoie, non solo sono sconsigliate, ma addirittura dannose.

English

After a Federico text message, I need to explain one of the biggest risk in the photographic learning process: creative shortcuts.

Filters, plug in, special effects and ultra bright colors, mixed up in a huge, gigantic cauldron.
What a slop!

We don’t have to confuse a 3 stars Chef’s delicacy , with “junk-fast-food”.

I’d like to ask, like in the Pink Floyd song, so you think you can tell Heaven from Hell? Can you tell a green field from a cold steel rail, a smile from a veil?
Are you really sure?

Creative route is very long and it’s very painful. It requires total commitment.
Shortcuts are unwise and even damaging.

23 Responses

  1. Max

    Questo, a mio personale avviso, inizia ad essere un tema importante socialmente….Scorciatoie…In un contesto come quello attuale, dove la fretta impera, dove l’essenza di tutto sta nel risultato presto e comunque, è semplice vedere ovunque scorciatoie adatte ad abbreviare la strada…
    Ma a noi interessa la qualità del prodotto, quindi preferisco aspettare qualche minuto di più e non apreire la busta dei prodotti congelati…
    Personalmente, intendo!

  2. mm

    Ho spaziato appositamente, dalla fotografia alla cucina, per evidenziare il fatto che, a parte quelle automobilistiche (anche quelle andrebbero comunque valutate con attenzione), non amo e non credo nelle scorciatoie.

  3. luca

    Si, per fare le cose bene occorre del tempo. Francamente il computer, sebbene si possa utilizzare in maniera più o meno invasiva e più o meno creativa, tende comunque a rendere meno “umano” il prodotto finale. Scusa, pensiamo alla musica: il computer oggi interviene in tutte le fasi della composizione e realizzazione di un brano ma a mio avviso chi ottiene ancora buoni risultati lo fa preservando il lato analogico ed utilizzando quello digitale solo per “abbattere” i tempi. Vuoi mettere un assolo di chitarra scordata di Hendrix con uno perfetto in tutto e per tutto fatto al sintetizzatore? va beh lo so, qui le variabili sono troppe ma la domanda che mi pongo è: non si dovrà considerare il digitale con tutte le sue scorciatoie uno strumento completamente nuovo senza che entri in competizione o in sostituzione delle tecniche tradizionali? Che senso ha, a parte quello di lavorare più velocemente ed economicamente, l’uso di scorciatoie creative? Le migliori foto sono state probabilmente già scattate in ogni singolo settore, forse gli artisti si devono concentrare sulla creazione di un nuovo concetto di arte fotografica che non sia la copia più bella del passato ma che sfrutti a pieno e con intelligenza gli strumenti del futuro.

  4. Il digitale in tal senso ha dato una grossa mano, ormai tutti possono far tutto con pochi semplici click. La maggior parte della gente se vede una foto ritoccata pesantemente o con molti “effetti” crede sia bella e che l’autore abbia impiegato molto tempo o addirittura potrebbe scambiare per una foto d’epoca una semplice foto effetto vintage.
    Puo’ essere un bene o un male, non so, e’ a coscenza propria, un vecchio amico brontolone mi dice sempre che il miglior modo per usare photoshop e’ che nella foto finale non si noti che sia stata ritoccata, e credo che “poeticamente” abbia ragione! Una grossa soddisfazione mi e’ arrivata quando Photogheisha ha visto una mia foto in bianco e nero e non era riuscito a notare del fotoritocco (non pesante a dir la verita’) e gli era piaciuta… (parlo di “Abbracci”, la potete vedere su facebook in varie ed eventuali)… sinceramente ho provato piu’ soddisfazione in quel momento che quando mi hanno detto che una foto che ho fatto e “polarizzata” digitalmente era bellissima…

    In effetti… avete idea del lavoro che c’e’ dietro nel preparare una “Carbonara”???? Cavolo, giusta quantita’ di olio e pancetta… grassa al punto giusto… la giusta cottura, magari sfumata con un po’ di vino… la mantecatura dell’uovo von la giusta dose di pecorino e parmigiano, il pepe… mica e’ facile…..!!! La soddisfazione personale e’ differente… avoja se e’ differente!!!!

  5. mm

    Cominciamo con un grazie a Luca e Federico. Hanno compreso perfettamente lo spirito del blog.
    La loro discussione è varia e variegata.
    Federico addirittura mi fa venire l’acquolina in bocca con la carbonara.
    A proposito, come diceva Lopez in una famosissima pubblicità, ma nella carbonara ci va l’aglio? Ed anche qui le scuole di pensiero non mancano.

    Venendo a bomba lasciatemi però chiarire un paio di cose su un aspetto fondamentale della fotografia: la lettura dell’immagine.
    L”immagine deve innanzi tutto avere una sua valenza emozionale e/o artistica.

    Le scorciatoie c’erano prima e ci sono – sicuramente in misura maggiore – adesso.
    Quindi, Luca, non è una questione di digitale o di analogico.
    Qualsiasi cosa va bene purché si riesca nell’intento di colpire e di suscitare un’emozione.
    Ho visto capolavori ed autentiche schifezze fatte con entrambi i metodi.

    La tua foto Federico era buona, quindi non mi sono soffermato affatto ad analizzare l’eventuale “aggiustamento digitale”.
    Mi avrebbe disturbato solo se fosse balzato agli occhi in maniera eccessiva e disamornica, ma così non è stato.
    Niente paranoie quindi, quando non sono necessarie.

    Io nel digitale ci credo, e molto.
    Lo sto studiando seriamente, per cercare di capire come può supportare le mie idee e la mia visione.
    Sono appena rientrato dopo due giorni di corsi con i Guru Marianna, Giuseppe e Tiziano.

    Vi confesso che è dura ricominciare dopo aver raggiunto un certo livello con un mezzo ormai morto e sepolto.
    La 600 la conoscevo come le mie tasche, la 809 anche, ma non sto lì a piangere sul latte versato

    Si riparte da zero con la curiosità e l’energia di un bambino, con la consapevolezza del fatto che la strada sarà, ancora una volta, lunga, dolorosa e senza scorciatoie di sorta.

  6. mm

    Scusate se oggi sono prolisso!
    Permettetemi però di aggiungere una piccolissima nota.
    Federico, come ho già scritto, rispondendo ad un tuo amico che commentava una tua fotografia su FB, “Le regole – sia per lo scatto che per la lettura dell’immagine – ci sono e vanno sapute infrangere”.

    I complimenti fanno piacere è vero, ma in campo creativo hanno una valenza diversa in base alla fonte da cui provengono.
    Le critiche invece potranno anche darci fastidio, ma vi assicuro che, se ben motivate, aiutano a crescere e non poco.

  7. parentesi culinaria, scuole di pensiero vogliono mettere l’aglio alla carbonara…. nooo.. un po di cipolla tritata che non si vede all’inizio si…
    In effetti la foto e’ “compiuta” quando suscita un emozione… e la foto dei lampioni di Photogeisha, del negroni, l’IO… e molte altre le suscitano subito… sono opere “compiute”, per alcune altre magari serve una “chiave di lettura”, un “imboccata”… all’inizio vedendo foto “vintage” ritoccate pensavo… “che belle”… poi ho visto che bastava un minuti e due click per ottenere quell’effetto e mi sono “calate”… anche digitalmente si deve perdere moooolto tempo perche’ bisogna “raccontare” un immagine, rendere partecipi quelli che guardano…
    Il digitale e’ una nuova scuola, e’ vero, ma paradossalmente e’ come chi guida per la prima volta una superbike senza mai aver guidato un motorino… sicuramente chi ha fatto scuola con varie moto ne sapra’ sempre di piu’ del novellino!!!

    Quoto questo

    ““Le regole – sia per lo scatto che per la lettura dell’immagine – ci sono e vanno sapute infrangere”…. sacrosanta verita’… i complimenti appagano l’ego, ma siamo poi veramente soddisfatti??? No… preferisco una grossa critica ben motivata, mi aiuta di piu’ di certo di un “bravo” detto cosi’…

    Luca per la gricia mi organizzo… devo dire che con gli spaghetti con le vongole me la cavo bene, ho tutto un mio metodo (rubato a un cuoco che fa aprire le vongole da sole senza olio, filtra l’acqua che fuoriesce dalla sabbia e ci termina la cottura degli spaghetti ancora duri appena scottati col condimento…. 🙂

  8. mm

    Constato con piacere che condividiamo più di una passione.
    Nella Carbonara, tradizionalmente intesa, non andrebbero né aglio, né cipolla, né parmigiano.
    Però, a gusto mio, un po’ di cipolla – meglio se fresca – tritata in punta di coltello ed un fifty-fifty di parmigiano e pecorino la rendono più interessante.
    Per le vongole e le telline, se spurgate a dovere, non c’è bisogno di filtrare.
    Anche qui uso le mie piccole accortezze.
    Scusate, ho divagato. Stiamo diventando un blog di cucina?

    Federico, tu hai tanta voglia di imparare e sei inossidabile alle critiche.
    Questo ti pone un bel pezzo avanti sulla lunga e perigliosa strada del miglioramento.
    Per questo se ti becco ancora con un filtro fra le mani te le sego.
    Ma ti assicuro che non tutti sono così. Sai quante volte mi è capitato di persone che mi chiedono un parere ma che in fondo cercano solo una conferma.
    Ti azzardi a fare un piccolo appunto e si offendono.
    Figurati se usassi la mano più pesante come faccio, a volte, con te.

    E’ anche vero che la fotografia vive su diversi livelli.
    Per aggiungere quel quid emozionale in più, l’ispirazione va ricercata anche al di fuori della fotografia stessa.
    Letteratura, musica, cinema, arti in genere sono importanti (questo Luca lo sa e lo fa già molto bene) molto più importanti di quanto non si possa immaginare.

    VABBE’ MA STO PRANZO QUANDO LO FACCIAMO?

  9. Max

    Si per la cipolla e il pecorino, anche se non previsti dalla tradizione…E non accetto contestazioni da parte di Robert Parker der Tufello punto e basta!!!

  10. “Sai quante volte mi è capitato di persone che mi chiedono un parere ma che in fondo cercano solo una conferma.”

    Sacrosanta verita’… lo facevo anche io, l’ego a volte gioca scherzi strani…

    “Ti azzardi a fare un piccolo appunto e si offendono”

    Idem con patate

    “Figurati se usassi la mano più pesante come faccio, a volte, con te”

    Da quando che la usi “guardo” in modo differente e per questo ringrazio… 🙂

    p.s. per la carbonara… cipolla tritata finemente, pancetta, vino.. e parmigiano e pecorino assieme… e’ un arte, figurati che ho cugini che si prenotano.. hahah!!!!

    p.s.s. per vongole e telline hai frainteso il filtrare la sabbia, dicevo di prendere l’acqua dell’apertura e finisci di cuocere dentro gli spaghetti… ok dobbiamo organizzarrci!!!

  11. Tiziano

    Concordo: niente aglio nella carbonara! Poi è chiaro che dipende dai gusti….
    Posso dire che questo principio “dipende dai gusti!” è applicabile, secondo me, a tutto ciò che ha a che fare con la creatività?
    Mi spiego meglio. Quando giudichiamo un prodotto artistico, dobbiamo cercare di separare l’aspetto tecnico da quello creativo. Un suonatore di pianoforte che ha studiato 20 anni al conservatorio, probabilmente suonerà con una tecnica impeccabile. Però, potrebbe anche non essere capace di trasmettere alcuna emozione…. (e qui c’è l’aspetto creativo).
    E se qualcuno dicesse, dopo aver visto la Gioconda, che quel quadro proprio non gli piace? Lo vogliamo condannare all’ergastolo solo per questo?…. Altra cosa se ci dicesse che l’autore del quadro suddetto non conosceva la tecnica della pittura…………
    Questi esempi secondo me sono applicabili anche alla fotografia, a prescindere (come direbbe il grande Totò) dall’analogico e dal digitale (ed il titolare di questo blog sa quanto io sia fermo al paleolitico, per quanto riguarda il passaggio al digitale….. ma questa è una mia debolezza in tutto: sono convinto di essere nato in ritardo di circa un secolo!).
    Certo che essere creativi senza conoscere la tecnica…. difficilmente porta a risultati interessanti e duraturi! Almeno, io la vedo così!

  12. mm

    Anche io preferisco il guanciale alla pancetta. Ma, come ci fa notare Tiziano, è una questione di gusto.
    Quest’ultimo però, al pari degli altri sensi, va saputo educare.

  13. Tiziano hai sollevato una bella questione, che e’ alla base di ogni critica fatta o ricevuta, emozione e tecnica… forse come dicevo portando in esempio le moto prima… di sicuro una buona tecnica puo’ aiutare per far comprendere o emozionare… ma “l’attimo” a volte prescinde dalla tecnica, bisogna a volte uscire dai canoni… e forse la bravura e’ anche li’… non so se avete avuto il piacere di visionare una foto privata di Photogeisha…
    Mi riferisco a “number one” con Santiago… 12 Novembre 2003… ne custodisco gelosamente una copia… chiunque la vedesse direbbe santo photoshop per quella luce cosi’ naturale negli occhi… e direbbe “cacchio Umbe’ hai tagliato un po di capelli…”… vi assicuro… quella e’ PURA EMOZIONE… altro che tecnica… di certo quella lo ha aiutato… ma l’attimo e’ stato quello!!!!

  14. mm

    Federico, sei andato a ripescare quella vecchia foto, scattata l’estate del 2003 sulla veranda dello stabilimento balneare l’Atollo.
    Altro che Photoshop. Delta 400 stampata su carta baritata 13 x 18.
    I più esperti sanno già che sul quel formato è quasi impossibile mascherare o bruciare.
    Diciamo che è stata stampata così come mamma Canon l’ha fatta.

  15. Beh la mamam Canon avra’ anche avuto la sua percentuale di importanza… ma il restante e’ “visione” e godimento puro…

    Ripescare??? Questa sta qua vicino a me come portafortuna!!!!

  16. mm

    Mamma Canon ha avuto poca importanza in questo caso.
    Si è limitata a fare quello per cui è stata pensata e costruita: IL MEZZO.
    La foto l’hanno fatta il coinvolgimento emotivo del fotografo nei confronti del soggetto e, che te lo dico a fare, la luce.
    Speriamo che di fortuna te ne porti, tanta.

  17. mm

    Federico, tu hai tuna gran voglia di vedere e sai metterti in discussione.
    Forse non te ne rendi ancora conto, ma sono due grandi qualità.
    La strada giusta l’hai intrapresa, solo il tempo ci dirà se avevo ragione o torto.

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