Slowhand
La chitarra del grande Eric Clapton ha dato il la a questa breve sessione di fotografia notturna.
La sua mano “lenta” e immensa ha accarezzato la mia memoria, pensiero su pensiero, lasciandomi in testa nient’altro che musica.
English
Eric Clapton’s guitar triggered this short session of night photography.
His “slow” and great hand went through my mind, thought after thought, leaving nothing but music in my head.
Se Clapton ti sentisse che lo apostrofi giustamente “mano lenta”, è stato sempre preso in giro per questa sua caratteristica-virtù. Unico vero bluesman bianco! Non posso che cadere in facilissime analogie tra le strisce pedonali ed il manico di una Strato del 67, consumato dal sudore delle dita e levigato da incessanti pentatoniche su e giù tra il primo e il ventiduesimo tasto. E allora lo sento il suono, in tutto il suo spessore e melodica potenza
Lo vedoooooo, l’ondeggiamento della chitarra, di qua e di la, mentre suona viene cullato dalla sua dolce melodia!
E vero Doc, le analogie non mancano.
Con le foto ho cercato di restituire la sensazione della musica passata in cuffia, durante la mia breve passeggiata notturna senza meta.
SPLENDIDA!
Il suo soprannome pare derivi da un gioco di parole. Nella fretta di postare l’avevo anche scritto male. E’ una sola parola e non due.
Ondeggio Pika, cazzo se ondeggio! Si nota?
Dimenticavo, il Doc come vede le strisce pedonali cade in una specie di trance creativa o sbaglio?
La mitica Stratocaster dl 1955 del grande Slowhand che suona wonderful tonight. brrrrrrrivido
I Got a shiver……
bella compa’