La metropolitana di Pyongyang – Pyongyang Subway
Nel bel mezzo di un sonnolento pomeriggio da jet lag, è arrivato il regalo più bello. La metropolitana di Pyongyang.
Un’autentica discesa nel paese dei balocchi. Un delirio visivo con pochi eguali al mondo.
Fosse dipeso da me sarei ancora lì, come una scheggia impazzita, tra le scale mobili, le piattaforme ed i vagoni.
Purtroppo o per fortuna sono riuscito, dopo lunga e fastidiosa insistenza, a tornare “sul luogo del delitto” soltanto il giorno successivo.
Le guide mi hanno guardato con tutta la commiserazione possibile per questa incomprensibile stranezza.
Non riuscivano a capacitarsi di tanta euforia di fronte ad una semplice metropolitana.
Se a questo aggiungiamo il vezzo di fotografare le persone da dietro, è mancato poco che non chiedessero il mio internamento in qualche ospedale psichiatrico nord coreano.
La carta però canta e stavolta canta per davvero.
ENGLISH
In the middle of a sleepy afternoon, a great gift woke me up. Pyongyang Subway.
A visit to Toyland. A visual delirium with few equals in the world.
If it was up to me I’d still be there, like a loose cannon, between escalators, platforms and rail cars.
Unfortunately or fortunately I was able, after a very long insistence, to go back there only the next day.
The tour guides looked at me pityingly for this incomprehensible weirdness.
They couldn’t understand all this euphoria for a simple subway.
Add to this the habit of photographing people from behind, I was lucky they didn’t request my internment in some North Korean psychiatric hospital.
Anyway paper sings and it sings for real this time.
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Stavolta è impossibile fare un’analisi generale.
La prima immagine è un vero e proprio set. Sembra tutto studiato a tavolino, come se fossi stato tu a posizionare le persone in modo così perfetto.
La seconda è una discesa senza fiato nel nulla.
La terza mi trascina tra quelle persone che vanno e vengono.
Nella quarta sono a braccetto con le due ragazze che scendono le scale.
E l’ultima mi fa sentire tutto il peso dello zaino sulle spalle.
Chapeau, chapeau, chapeau, chapeau, chapeau!
5 volte CHAPEAU anche da parte mia, per questi 5 capolavori.
Great contracts in Photo 5, men in suit, old lady in rough clothes and soilders on the wall.
The subway was so clean, so plain without any posters of advertisement. I am starting to thinking how they are living with?
Troppo belle. Incredibili i personaggi…da favola.
Come si dice “non tutti i mali vengono per nuocere” ed infatti, senza troppi giri di parole, credo siano tra e migliori immagini che tu abbia realizzato negli ultimi tempi
La réalité devient magique.
Coinvolgenti come poche altre foto. La prima è emozionante.
Ho scoperto con piacere questo blog.
Originalissimo e fantasioso. Complimenti.
They has different side is very modern in Pyongyang city.
I can’t believe these people live in same country as your last post!
And they are very close to our country actually!
Thank you Photogeisha for showing me such rare photos :))
ke dire….
La 2° è piacevolmente claustrofobica….vertigini al contrario….
e dopo la claustrofobia 🙂 vieni illuminato da questa luce, morbida, viva… per finire” incredibile ma vero” con un’effetto “onda sonora”….. davvero un bel lavoro photogeisha!!!
The pictures show that they are not suffer because of their ecomonic issue, and also this will not affect the human behavior rules .
surprised !!!!!!!
non trovo piu’ il mio commento… 🙁
Pika, riscriverlo di nuovo sarebbe troppo faticoso vero?
Stai ancora digerendo il pranzo di domenica?
…era dettato dall’emozione del momento…!!!!!!
comunque avevo scritto che dopo aver brevettato il movimento Stefnaelli (altro che movimento Cassina), ora hai il mondo nelle mani… prima muovevi te, ora il mondo si muove al tuo pensiero…
foto semplicemente MERAVIGLIOSE!
Ringrazio commosso il Pika per l’incredibile sforzo di memoria che è riuscito a fare.
Considerando la sua digestione, vi assicuro che è stata impresa tutt’altro che semplice.
U.S.P.
C’è un’altra metropolitana che potrebbe farti vacillare nuovamente. Ed è quella di Mosca. Io non ho molta attitudine a fotografare nelle metro ma tu, credimi, faresti una strage qui dentro. E’ l’unica cosa bella che ho visto del comunismo
Cercherò di colmare quanto prima questa imperdonabile lacuna, caro Doc.
nella prima vedo le persone muoversi realmente,comprese le ombre. nella seconda avverto la superficie liscia sotto il palmo della mia mano, quella del materiale giallo per intenderci.nella terza sono io la foto perche’ tutte guardano me, e mi sento contromano. la quarta mi fa stare tranquillo, mi dice che ho tempo ancora per cercare un caffe’. nell’ultima non si sfugge dalla persona che ci viene incontro nel fare una valutazione: ha un bagaglio e un percorso che ha un forte odore di vita, rispetto alla frigidita’ dei tre. bellissima sequenza,complimenti.
Grazie Canaccio. Lo scenario della metro di Pyongyang mi ha mandato letteralmente in tilt. Non potevo credere ai miei occhi.
Se ti interessa, al link che ti segnalo, troverai qualche altra immagine:
http://www.photogeisha.org/?p=3330