6
Ott
2012
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L’indifferenza senza volto – The faceless indifference

Triangoli claustrofobici, dubbi adulti, comportamenti puerili, domande in bilico tra fotografia e medicina.

Marmo ed egoismo da sopravvivenza.

Un’indifferenza senza volto esercita l’abile arte dell’attesa, senza indietreggiare né inseguire.

ENGLISH

Claustrophobic triangles, adults’ doubts, childish behavior, questions hovering between photography and medicine.

Marble and survival selfishness.

A faceless indifference practices the skillful art of waiting, without chasing or running away.

9 Responses

  1. «Dòminati, e gli altri ti sopporteranno»
    Strappa da te la vanità
    Sei un cane bastonato sotto la grandine,
    Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
    Metà nero metà bianco
    Né distingui un’ala da una coda
    Strappa da te la vanità
    Come son meschini i tuoi rancori
    Nutriti di falsità.
    Strappa da te la vanità,
    Avido di distruggere, avaro di carità….

    Ezra Pound

  2. Miki

    Ho avuto ragione, nel commento al post precedente, a parlare di sindrome di Stendhal.
    Non capisco come sia possibile mettere insieme quasi quotidianamente questa danza ipnotica di immagini e parole.
    Qual’è la fonte inesauribile che ispira, ormai da anni, pensieri così profondi, immagini così illuminate?
    Ma come fai? Davvero, come fai??

  3. mm

    Non lo so cara Miki!
    Ma sono felice di risultare così “interessante” visto da fuori. Almeno per una manciata di persone.

    Il pensiero, può essere molto ingombrante. Soprattutto per chi ne fa una ragione di vita.
    La profondità illuminata e la danza ipnotica di cui parli fanno più male di quello che pensi.
    A volte vorrei congelarle per potermi godere il paesaggio.
    🙂

  4. Dora

    Se andate avanti così te e il tuo compare di scorribande fra un po’ altro che prima mattina bisognerà leggere il blog in tarda serata magari con un wiskey davanti e intavolare dibattiti metafisci 😉

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