3
Mag
2015
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L’illusione dei sensi – The illusion of senses

Gli anni bussano alla mia porta. Sono tutti qui, a discutere col fato del tempo che fu.

Come Dorian Gray di fronte al suo ritratto, coltivo l’illusione dei sensi. La sete nostalgica dei sogni.

Favole sintetiche. Droghe autoprodotte dalla purezza delle passioni.
Occhi grandi, pelle bianca e rum scuro.

ENGLISH

The years are knocking at my door. They’re all here, to discuss with the fate of a time that has gone.

Like Dorian Gray in front of his picture, I cultivate the illusion of senses. The nostalgic thirst of dreams.

Synthetic fairy tales. Drug self-produced by the purity of passions.
Big eyes, white skin and dark rum.


9 Responses

  1. Miki

    Il termine self-portrait ha un sapore assolutamente speciale.
    In questa stagione di selfie inutili e modaioli, esci come sempre dal coro. Un ritorno alle origini di quest’arte ormai svilita quotidianamente. Chapeau!

  2. Tiziano

    «Carneade! Chi era costui?» ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l’imbasciata. «Carneade! questo nome mi par bene d’averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?»

  3. mm

    Bei commenti, tra i Promessi Sposi e Biancaneve.

    Antonella, è il ritratto di Dorian Gray, non il mio.
    🙂

    Chapeau, come sempre e più di sempre, a Miki per la sottile, fondamentale distinzione tra selfie e self-portrait.

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