19
Mar
2020
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Un tempo senza prezzo – A priceless time

E’ tempo di riprendere l’attività creativa.

Ho deciso però, in controtendenza come sempre, di non parlarvi di virus, mascherine, passeggiate o pandemie.

Ancora una volta riscontro una sovraesposizione social-mediatica eccessiva, arrogante e rancorosa, dalla quale, ancora una volta, sono costretto a sottrarmi.

Il rispetto per il pensiero altrui è merce sempre più rara, in questi tempi di “professori” tuttologi “laureati all’università della vita”, che sbraitano, insultano, minacciano, pensando davvero che i loro nano-pensieri abbiano una qualche importanza per l’evoluzione dell’umanità. Che le loro banalissime considerazioni siano frutto di chissà quali esperienze.

Io, nel mio piccolo, preferisco ripartire dalla Bellezza, come l’ape alla ricerca del fiore, piuttosto che sguazzare tra immondizia ed escrementi come la mosca.

Ho bisogno di viaggiare, almeno con la fantasia. Di “saccheggiare” il mio archivio fotografico, in cerca di memorie utili ad esorcizzare l’incertezza che noi tutti stiamo vivendo.

Si parte da Giacarta. Da quest’immagine leggera, surreale e composta che mi riporta ad una calda, umida giornata di novembre, ad un tempo che, oggi più che mai, capisco non aver valore né prezzo.

ENGLISH

It is time to get back to my creative activity.

However I decided, against this time trends, as usual, not to talk about viruses, masks, walks or pandemics.

I find, once again, an excessive, arrogant and resentful social-mediatic overexposure, from which, once again, I feel obliged to withdraw.

The respect for other peoples thoughts is an increasingly rare commodity, in these times of “professors” know-it-all, “graduated at the university of life”, who yell, insult, threaten, thinking that their nano-thoughts have some kind of importance to human evolution. That their trivial considerations are the result of God knows what kind of experience.

In my own humble way, I prefer to start from Beauty, like a honey bee searching for a flower, rather than wallowing among garbage and excrements like a fly.

I need to travel, at least with my own fantasy. To “plunder” my photographic archive, seeking for useful memories to exorcise the uncertainty we are all living.

Let’s start from Jakarta. From this light, surreal and tidy image that takes me back to a hot, humid November day. To a time which, now more than ever, I realize it to be priceless.

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