Jazz di sentimenti lontani e sguardi senza scampo – Far away jazz feelings and glances with no escape
Ti ho pensata intensamente durante una mite serata di dicembre.
Mano nella mano per un Natale al sapore d’aprile.
Brezza leggera, arte da appendere, silenzi di cemento e carezze d’oro.
Lampi di genio su angoli giallo arancio. Sedie bianche, cristallo nero, vite future e birre d’abbazia.
Ti ho rivista tra Templi del Paradiso e gallerie dove l’anima trova ristoro.
Ti ho pianto in un jazz di sentimenti lontani e sguardi senza scampo.
Sorprese lasciate cadere da imposizioni razionali ormai fuori controllo, come questa nostalgia cattiva che non riesco più a tenermi dentro.
ENGLISH
I’ve thought about you intensely during a mild evening in December.
Hand in hand for a Christmas that tastes like April.
Light breeze, art to hang, silence of cement and gold caresses.
Flashes of genius on yellow orange corners. White chairs, black crystal, future lives and abbey beers.
I saw you again between Temples of Heaven and galleries where my soul finds rest.
I’ve cried for you in a far away jazz feelings and glances with no escape.
Surprises forsaken by rational duties that are now out of control, as this bad nostalgia that I can no longer keep inside.
Leggo, guardo, rileggo e poi riguardo ancora.
Un maremoto di sensi che è impossibile tenersi dentro. Chapeau!
A golden claustrophobia.
Poesia e nostalgia che straripano ovunque.
Materia e sostanza di sogni e rimpianti.
…. come quando ti ritrovi nelle parole di una canzone che sembra scritta apposta per te, oggi io mi ritrovo nel tuo pensiero. Immagine e parole cum laude. Complimenti Photogeisha anche questa volta mi hai emozionata!
Mi ha ricordato “Se ti tagliassero a pezzetti” di De André.
Claustrofobica forse ma con la speranza del cielo e della luce.
Una foto che fa male
A picture that hurts
Beautiful!
Mi emoziono e cerco di “restituire” l’emozione provata mia cara LiuChanel. Alcuni post – c’è poco da fare – restituiscono più emozioni di altri.
Sono d’accordo sul fatto che l’immagine sia claustrofobica. Ma, come fa giustamente notare Laura, una claustrofobia con un pizzico di speranza.
I agree that this image is claustrophobic. But, as Laura rightly said, a claustrophobia with a bit of hope.
Lo confesso, era da parecchio tempo che non venivo più a trovarti :-
Però di fronte a un articolo come questo non posso che manifestare un pentimento sincero 🙂
Mi prenderò tutto il tempo che sarà necessario per recuperare il tempo perduto.
Per quanto la “gabbia” sia attraente, scintillante, rassicurante non c’è sguardo che non fugga verso il cielo dove i nostri desideri, liberi, danzano nel vento e dove la paura si dilegua tra le nuvole.
Mi piacciono – tanto – le libere interpretazioni di KindofBlue.