7
Lug
2009
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TANTO RUMORE PER NULLA – BIG NOISE FOR NOTHING

Nei giorni scorsi ho vagato, telematicamente parlando, su vari siti e forum dedicati alla fotografia, sia amatoriale che professionale.
Sono ancora sbalordito dalla superficialità con cui si avvicina una materia così complessa.

L’apparente facilità nel premere il pulsante di scatto, ha portato tante, decisamente troppe persone, a credere che in fondo il “gioco” sia più semplice di quanto possa sembrare.
Se a questo vado ad aggiungere l’antica credenza popolare che i gusti sono gusti, la frittata è fatta e le bestialità visive si moltiplicano come per incanto.
E guai a criticare.

Si parla per ore, a suon di complimenti reciproci, su immagini che, nel migliore dei casi, raggiungono a stento la mediocrità.
Veramente tanto rumore per nulla.

I complimenti non insegnano, mai.
Fanno piacere, è vero, soprattutto se autorevoli, ma non hanno la straordinaria capacità d’insegnamento delle critiche.
Quelle serie, qualificate, motivate, anche dure se necessario.

Non si può e non si deve vivere nell’amore viscerale per le proprie immagini. E’ sbagliato e ci trascina nella peggiore palude mentale che io riesca ad immaginare.
Perché essere genitori non significa smettere di essere obiettivi.

English

In the past few days, I’ve seen many photographic websites and forums.
I’m still stunned because of superficiality, with which many amateur or professional photographers approach such a complicated topic.

The apparent simplicity of photography, gave to so many people the wrong idea that taking pictures is a very easy game.
Sense of taste is personal, this is true, but it’s not enough to excuse an excess of visual horror.
But it’s better not to criticize.

I’ve seen people talking for hours around very poor images.
Big noise for nothing.

Compliments do not teach.
They please us, but they can’t educate our photography, like criticisms do.
The serious, qualified and tough ones.

We can’t and we must not be in love with our own images. It’s wrong and drag us down in an awful mental swamp.
We can be parents, but we don’t have to be biased.

7 Responses

  1. Max

    Direi che più obiettivo di così non potevi essere…e in questo caso obbiettivo è proprio il termine più appropriato al tema!!!

  2. mm

    Poi, ancora una volta, l’analisi si adatta perfettamente a tante altre materie, extra fotografiche.
    Vale sempre la vecchia regola del “chi ha orecchie per intendere intenda”.

    Mi complimento con te per la qualità e la tempestività dei commenti.

  3. luca

    E’ già, verissimo. Per carità, il mio giudizio in materia non è autorevole come il tuo ma credo che sia un dato oggettivo. La fotografia oggi è tra le forme d’arte maggiormente in pericolo. Mi viene in mente una frase incisa sul retro di un noto libro di solfeggio musicale. Recitava così : “La chitarra è uno strumento facile da imparare male” e credo che sia perfetta oggi anche per la fotografia, non trovate? C’è un noto sito di foto sharing “Flickr”, dove molti degli utenti più famosi sono quelli con le immmagini più mediocri, magari solo perchè scrivono il maggior numero di commenti lusinghieri verso altri utenti, creando così dei veri e propri “miti” fotografici. Inoltre, su molti di questi siti, esistono delle vere e proprie foto clichè che la fanno da padrone, come ritratti, paesaggi, frutta illuminata etc etc, dimostrando che siamo oramai tutti vittime di un solo modo di “vedere” la realtà, schiavi di un processo di visualizzazione in cui certamente la televisione e i giornali sono responsabili in buona parte. Dobbiamo ribellarci!

  4. mm

    Bentornato Doc! Sei tu vero?
    “La chitarra è uno strumento facile da imparare male” è un capolavoro. Te lo ritroverai certamente come titolo in uno dei miei prossimi post.

    La tua analisi è quanto mai veritiera, stiamo perdendo la capacità di lettura delle immagini.
    E tu sai bene che la perdità di qualsiasi capacità è molto più veloce del difficilissimo tentativo di recupero.

    Se a questo aggiungi la superficialità che spesso – non solo in fotografia – ci circonda, il pericolo è maledettamente reale.
    Noi stiamo facendo tutto il possibile per non lasciarci travolgere dal pericolo, dai falsi miti, dall’imperante mediocrità e dalla chitarra strimpellata.

  5. Max

    Concordi pienamente con i vostri giudizi, tutta la spazzatura che ci circonda inizia ad essere decisamente troppa e riesce sempre più difficile anche solo provare a rimanere se stessi, con i propri valori e ideali, in una realtà sociale in cui non vi è mai stata meritocrazia ma uno squallido lecchinismo, e chi ha idee diverse viene visto come uno da emarginare in quanto non si adegua!

  6. Concordo in tutto, questo discorso si lega perfettamente con l’articolo dei filtri…
    Si creano dei cosiddetti circoletti viziosi di persone che fanno salamelecchi inutili tra loro… e a cosa portano?? a nulla….

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